5 falsi miti sul sonno del tuo bambino
Ricordo chiaramente (come la maggior parte delle madri, ne sono certa) il momento stesso in cui ho dato alla luce mia figlia. Ero assolutamente pervasa da sentimenti di amore e gratitudine.
Così come ricordo esattamente il momento, subito dopo, in cui mi sono trovata travolta da domande, dubbi, incertezze, paure e da altrettanti consigli, suggerimenti e informazioni.
Tutte le informazioni, le istruzioni su come gestire la mia bambina appena venuta al mondo, i consigli (spesso non richiesti) mi sono stati sicuramente offerti con le migliori intenzioni, ma ciò non toglie che io mi sia sentita in quel momento confusa e sopraffatta. Non riesco a immaginare il numero di volte in cui ho sentito le parole “Dovresti”, “Ti consigliamo” e “Devi”. Dovrebbero creare un termine numerico specifico per misurare il numero di suggerimenti che una neomamma riceve nel suo primo anno di maternità.
Naturalmente, quei sentimenti di amore e gratitudine provati alla nascita di mia figlia persistono ancora oggi…così come i consigli che continuo a ricevere.
Consigli che ci vengono dati in ospedale quando un figlio nasce, consigli che ci vengono dati dal pediatra, dall’educatrice, dall’amica, da internet, dalla suocera…da chiunque abbia un’esperienza in merito, sia essa una formazione professionale specifica, sia essa un’esperienza di vita.
Essere mamma significa, volontariamente o meno, pensare costantemente ai tuoi figli 24 ore su 24, 7 giorni su 7, non importa cos’altro succede intorno. Un figlio è il nostro primo pensiero ed è naturale per noi, con la facilità di accesso alle informazioni disponibile al giorno d’oggi, ricercare informazioni su qualsiasi argomento. Con accesso a dati illimitati tramite Internet, i social o tua suocera (quest’ultima ha spesso più voce in capitolo di chiunque) è inevitabile ottenere alcune informazioni contrastanti.
Quindi oggi voglio concentrarmi sulla mia area di competenza, quella del sonno, e provare a sfatare alcuni dei miti più popolari che ho trovato nei forum dei genitori, letto nei commenti nei gruppi di neo-mamme su Facebook o su qualsiasi altro social su questa terra, metaverso e oltre.
- Dormire troppo durante il giorno terrà sveglio il bambino la notte.Non c’è nulla di più sbagliato. Il sonno dei nostri bambini è regolato da due elementi principali, la “pressione del sonno” e il ritmo circadiano, ovvero l’orologio biologico dell’organismo. La pressione del sonno è semplicemente l’accumulo nel tempo del bisogno di dormire.
In altre parole, potremmo tradurlo in: quanto è stanco tuo figlio. Più a lungo tuo figlio rimane sveglio, più aumenta la pressione del sonno (il che non significa necessariamente che sia più facile per lui ddormentarsi, anzi!). Più a lungo il bambino è “forzato” a rimanere sveglio, più alto sarà il livello di cortisolo che il suo cervello è costretto a produrre per mantenere attivo l’organismo. Il cortisolo è l’ormone che, nelle giuste dosi, ci consente di svegliarci dopo una notte di sonno e iniziare la nostra giornata con la spinta giusta.
Quando però è troppo elevato osserviamo un riposo notturno discontinuo, un sonno non ristoratore e spesso una sveglia mattutina molto precoce. La melatonina invece è l’ormone che il cervello produce e rilascia in funzione dell’alternanza tra luce e buio nelle 24 ore. La melatonina ci rende assonnati, rilassati e predisposti all’addormentamento. Mantenere il corretto livello di cortisolo onorando il bisogno di riposo diurno dei nostri bambini e individuare la corretta finestra di tempo in cui il nostro organismo rilascia la melationina per predisporci al sonno è la ricetta giusta per accompagnare il nostro bambino verso un riposo notturno di qualità!
- Dormire è un’abilità naturale che si sviluppa nel tempo e non può essere insegnatoDormire è naturale, assolutamente. Tutti ci svegliamo e ci riaddormentiamo più volte a notte, indipendentemente dalla nostra età. Quindi no, non puoi insegnare al tuo bambino a non svegliarsi. Ciò che si può insegnare, invece, è l’abilità di riaddormentarsi autonomamente.
Ogni bambino nasce con lo stesso fabbisogno di sonno, nasce corredato da una serie di segnali che comunica quando ha bisogno di dormire e spesso siamo noi genitori a trovarci impreparati ad accogliere quei segnali, ad interpretarli nel modo sbagliato. Spesso confondiamo il sonno con la fame e in assoluta buona fede (o disperazione!) cerchiamo di sfamare un bimbo assonnato, che succhierà più per il piacere della coccola che per fame. E ben presto questa abitudine (per parlare solo dell’esempio del seno) diventerà la condizione imprescindibile per addormentarsi. Una volta che il tuo piccolo capirà come addormentarsi senza l’assistenza di fonti esterne (il seno, il ciuccio, la mamma, la copertina) quando arriverà il risveglio saprà come gestirlo ed inizierà a mettere insieme i cicli del sonno senza sforzo. E’ proprio questo il segreto per “dormire tutta la notte” come la maggior parte dei genitori scopre dopo aver completato un percorso con me.
- I bambini sanno autoregolarsi anche con il sonnoL’idea che la fisiologia infantile sia programmata in modo così impeccabile e naturale a tal punto di arrivare a regolare perfettamente i ritmi di un neonato è, per essere schietti, ridicola. Niente contro Madre Natura, ma non funziona esattamente come per gli gnu nella savana, che partoriscono un cucciolo pronto a scappare dai leoni qualche minuto dopo essere nato. I nostri bambini sono ovviamente più bellini di uno gnu appena nato, ma chiaramente non preparati per la battaglia appena usciti dall’utero.
I nostri bambini hanno bisogno di cure approfondite e aiuto nel loro sviluppo e i loro cicli del sonno sono incredibilmente irregolari se non regolati, scusate il gioco di parole! Se perdono il loro ciclo naturale del sonno anche solo di mezz’ora, la loro produzione di cortisolo può aumentare significativamente, il che conduce ad un aumento di energia ed ecco che le cose vanno rapidamente fuori controllo. Quindi, per quanto vorrei che i bambini potessero addormentarsi da soli quando sono stanchi, semplicemente stendendosi e chiudendo gli occhi…beh, non funziona in questo modo!
- Un percorso verso il sonno autonomo è stressante per il bambino e può influenzare l’attaccamento genitore-figlio.
No. E non sono solo io a dirlo. Citando l’Accademia Americana di Pediatria, secondo uno studio del 2016 condotto da 8 dei loro migliori ricercatori “l’intervento comportamentale (ovvero lo sleep-training) apporta significativi benefici al sonno del bambino e non comporta il rischio di risposte avverse in termini di stress o effetti a lungo termine sull’attaccamento genitore-figlio, né sulle emozioni o sul comportamento del bambino stesso”In aggiunta, tengo a precisare invece come può essere d’aiuto riposare adeguatamente, sia per i genitori che per il bambino. Pensiamo allo stato d’animo di una mamma riposata, vs una mamma stanca per privazione di sonno, nei confronti del suo bambino. E pensiamo al bambino stesso, come possa essere più “facile gestire” un bambino riposato. Pensiamo ai nostri figli stanchi, a come sono irritabili.
Pensiamo alle mamme che stanno attraversando una fase di depressione post-parto.
Pensiamo all’allattamento, a come un bambino sveglio e attivo riesca a mangiare con più energia, a come ne benefici il volume della poppata rispetto al tempo che rimane attaccato al seno. Un bambino stanco ed assonnato poppa meno, più a lungo e più difficilmente rispetto ad un bambino riposato.
- I bambini non sono “progettati” per dormire tutta la notte.Inizio con una domanda: tuo figlio è naturalmente progettato per mangiarsi 1 pacchetto intero di orsetti gommosi? Probabilmente no, ma certamente sarebbe in grado di farlo se tu glielo permettessi. Un bambino ha bisogno della nostra esperienza di adulti e genitori per essere guidato nei suoi primi anni…e probabilmente anche in seguito!
Ciò è particolarmente vero quando parliamo di sonno. Alcuni bambini sono naturalmente dei dormiglioni, altri invece hanno delle difficoltà. Ogni bambino è diverso, il sonno non fa eccezione. Ogni genitore sa cosa è meglio per il proprio figlio e per la propria famiglia. Attenersi ed affidarsi sempre solo alla natura delle cose non è sempre la scelta giusta!
Il sonno non fa eccezione!
Ci sono ovviamente molti altri miti e idee sbagliate che circondano i bambini e le loro abitudini del sonno, ma questi sono alcuni dei più importanti.
Ricorda, ci sono infiniti post sui social media e sui siti web in merito a sonno dei bambini. Non tutte le informazioni che internet ci ritorna in risposta alle nostre ricerche sono corrette e provate da evidenze scientifiche. Google Scholar è un ottimo strumento per trovare studi scientifici sottoposti a revisione paritaria su tutto ciò che riguarda i bambini e fonti attendibili come l’American Academy of Pediatrics, il National Institutes of Health, il National Health Service britannico, il Canada’s Hospital for Sick Children, il World Health Organization, il Ministero della Salute, la Società Italiana di Pediatria e altre organizzazioni nazionali per la salute dei bambini sono eccellenti fonti di informazioni che puoi usare con sicurezza per rispondere alle domande sulla salute del tuo bambino.
E se vuoi maggiori informazioni sui benefici del sonno, sono disposta a parlarne fino alla nausea.